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“Bambini e adolescenti dopo una lesione cerebrale acquisita: un nuovo progetto di vita”, la Conferenza stampa della Cooperativa Progettazione

“Bambini e adolescenti dopo una lesione cerebrale acquisita: un nuovo progetto di vita”, la Conferenza stampa della Cooperativa Progettazione

Cosa si può fare all’uscita dall’ospedale dopo una cerebrolesione che coinvolge bambini e adolescenti? Con un’ottima partecipazione di giornalisti, giovedì 31 marzo presso la Libreria Claudiana in Via Francesco Sforza a Milano si è tenuta la Conferenza Stampa per presentare le azioni di Progettazione Cooperativa Sociale ONLUS.

Cosa si può fare dopo la dimissione ospedaliera quando ci si trova di fronte a una nuova disabilità cognitiva dovuta ad ictus, anossia, ipossia, emorragia cerebrale, tumore cerebrale, trauma cranico o incidente?

La presentazione del Progetto nel corso di una partecipata conferenza stampa ha consentito di affrontare gli aspetti sociali delle cerebro-lesioni nei minori.

Bambini, adolescenti e le loro famiglie devono affrontare una situazione familiare e sociale completamente nuova: dopo lo shock della comunicazione improvvisa dell’incidente o della grave malattia, si trovano ad affrontare il periodo della rianimazione e delle cure mediche.
Al risveglio da un coma, dopo un intervento chirurgico o dopo le cure oncologiche se si sono verificati danni cerebrali bambini e adolescenti non sono più gli stessi e inizia un lungo calvario per loro e la famiglia.

Il progetto intende allargare la fascia dell’intervento sociale nelle cerebro-lesioni acquisite, qualificando per i minori alcune fasi del processo.

Si identificano tre aree specifiche:

  • il supporto ai genitori;
  • la collaborazione con la scuola;
  • il supporto ai Servizi Sociali di base.

Supporto familiare:

La principale attività propedeutica alle azioni di supporto alla famiglia è l’informazione. Il tema della solitudine, derivante anche della mancanza d’informazioni, accompagna i familiari nel tempo che va dall’evento invalidate alla dimissione ospedaliera ed è presente in tutto il periodo riabilitativo.

Informazioni e conoscenze diventano fondamentali per ridisegnare un futuro incerto e sconosciuto e sono necessità alle quali le risposte non sono mai sufficienti. Il progetto prevede un importante intervento di comunicazione sui temi degli esiti di una lesione cerebrale in giovane età e, soprattutto, sulla presenza di supporti sociali e specialistici nei territori di appartenenza.

Si prevede la partecipazione attiva degli Ambiti territoriali, come elementi di “snodo” per le trasmissioni delle informazioni e in termini di diffusione del progetto. La comunicazione si allarga anche all’interno dei Centri di cura e degli Ospedali, così come nei servizi territoriali dei Comuni, nei Consultori e nelle Neuropsichiatrie infantili, per garantire una “dimissione protetta” dal punto di vista sanitario, che contempli anche i risvolti sociali e psicologici.

Per la famiglia il progetto prevede inoltre:

  • Supporto psicologico per la famiglia;
  • Gruppi di mutuo-aiuto;
  • Assistenza e supporto domiciliare, anche in funzione della conciliazione dei tempi di vita che, necessariamente, devono cambiare.

Collaborazione con la scuola:

L’intervento previsto riguarda, esclusivamente, il supporto individualizzato extra scuola. Si concentra nel sostegno al percorso scolastico, anche attraverso la stimolazione e il potenziamento di funzioni che la lesione cerebrale ha compromesso: capacità procedurali, attenzione, memoria, consapevolezza di sè, ecc.

Si attivano anche supporti specialistici rivolti alle abilità e al metodo di studio.

L’Azione prevede anche interventi sulle abilità e le competenze relazionali, spesso compromesse dalla lesione. Competenze che nel contesto scolastico risultano fondamentali e che, se non supportate adeguatamente, compromettono o rendono faticosissimo il percorso scolastico.

Collaborazione con i Servizi Sociali di Base:

Le esperienze sul tema del supporto sociale ai “nuovi disabili” da parte dei Servizi sociali comunali e di Ambito consegnano un quadro di grande disponibilità, ma denunciano anche una difficoltà oggettiva nell’intervenire sui temi complessi quali la cerebrolesione acquisita ed i suoi esiti.

La bassa incidenza numerica sulla quantità di casi “in carico” a un servizio di base fa sì che le esperienze siano spesso insufficienti per trattare casi complessi, che necessitano di indicazioni su possibili percorsi riabilitativi e di integrazione sociale.

Il Progetto prevede pertanto informazione e consulenza specifica sui casi. Ogni caso vede la costituzione di una micro-equipe che, nel prendere in carico il minore, abbia la possibilità di rispondere ai bisogni di intervento sociale, ma anche di curare i rapporti con i servizi sanitari e riabilitativi, con la scuola e di coordinare i supporti psicologici e pratici alla famiglia.

Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Associazione Albatros di Milano con il contributo della Chiesa Valdese e della Fondazione Cariplo.

Per approfondimenti sul progetto:

Bambini e Adolescenti con lesioni cerebrali acquisite

Altri riferimenti sulla Conferenza Stampa:
http://www.bergamonews.it/2016/03/31/cerebrolesioni-nei-bambini-e-negli-adolescenti-il-recupero-dopo-lospedale/219721/

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