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Ansia o depressione per un minore su quattro

Ansia o depressione per un minore su quattro

Secondo la Sinpf (Società di Neuropsicofarmacologia) servono unità di cura specifiche per la fascia 14-24 anni: uno su quattro lamenta sintomi depressivi e uno su cinque disturbi d’ansia

Ansia o depressione per un minore su quattro.
La società  italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza  segnala che negli ultimi dieci anni ansia e depressione sono aumentate tra bambini e ragazzi con un’evoluzione nel 30-40% dei casi da disturbo d’ansia e dell’umore in disturbo post traumatico. Nel 2021 l’uso di psicofarmaci non prescritti è tornato a crescere e secondo lo studio Espad del Cnr ha superato il 6% fra i ragazzi tra 15 e 19 anni.

Se la salute mentale peggiora in tutti gli italiani, per quella di giovani e giovanissimi è allarme rosso. L’Italia è un modello nel mondo per la scelta di una neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza capace di un approccio a 360 gradi. Però ha poche risorse con i suoi 394 posti letto a fronte di un fabbisogno nazionale di almeno 700 e con la carenza sul territorio di una rete multidisciplinare e multiprofessionale “rodata” che consenta di fare prevenzione efficace, assistenza intensiva e individualizzata e controlli.

Ansia e depressione nei minori: necessario potenziare i servizi presenti sul territorio e attuare misure di prevenzione nelle scuole e  nelle famiglie.

Nove milioni di bambini e adolescenti durante la pandemia hanno sperimentato cambiamenti sostanziali negli ambienti di vita, nella routine quotidiana e nelle reti educative e sociali che normalmente favoriscono la promozione della salute e la resilienza agli eventi traumatici, la Sinpf, che propone un’Agenzia nazionale per la salute mentale, guarda a team dedicati. Servono nuove unità di cura per la fascia 14-24 anni, che tengano insieme più figure come il neuropsichiatra, lo psichiatra, i servizi delle dipendenze e i pediatri di famiglia, la richiesta è di arruolare in prima battuta quei fattori di prevenzione e protezione, quando «funzionano», che sono la scuola, la famiglia e le relazioni tra pari.

Sembra confermarlo, probabilmente per la maggiore presenza dei genitori a casa nei mesi iniziali del Covid, l’ultima indagine Health behaviour in school-aged children su un campione di 11, 13 e 15enni, coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss).
La pandemia ha impattato sui ragazzi in senso positivo per quanto riguarda le relazioni familiari, anche se il dato di benessere decresce con l’età. Nel complesso gli indicatori di benessere percepito sono peggiorati tra il 2018 e il 2022, in particolare tra le ragazze. La salute mentale è uno degli elementi da tenere sotto osservazione. Dai dati preliminari del dipartimento di Scienze della sanità pubblica e pediatriche dell’Università di Torino emerge che solo il 50% delle 11enni riferisce un buon livello di benessere psicologico, una percentuale che scende drasticamente con l’età: a 15 anni è del 32%, una su tre.

Per maggiori informazioni consultare i seguenti link:
http://www.cooperativaprogettazione.it
http://www.ilsole24ore.com/art/l-allarme-medici-ansia-o-depressione-un-minore-4-AE1PeToC

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